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Cambiamenti - Kaos66

Nella vita non si sa mai quello che ti può capitare. Ti addormenti che sei in un paese del primo mondo e ti svegli al mercato nero di Nairobi. Un giorno hai il governo Berlusconi e il giorno dopo suo nipote. Un giorno hai un lavoro, il giorno dopo non ce l'hai più. La vita sembra andare a zig zag, senza un vero ordine, senza una direzione, ma poi in realtà, la direzione c'è, eccome. Viviamo con un mondo allo sbando, che non sa più a chi fare riferimento o che fa troppo spesso riferimento a fessi catodici e catatonici per eccesso di botox.

Noi volevamo cambiare il mondo, ma la verità è che il mondo ha cambiato noi. Noi siamo la generazione di mezzo, quella che tira il cadreghino con la mercedes in leasing, quella che è partita abbastanza bene, ed è finita abbastanza male. Peggio di noi solo la generazione degli attuali ventenni, poveri. Loro sono partiti dal Gioco delle Coppie e sono finiti al gioco degli scoppiati, vedi i vari Jersey Shore. Mancano gli ideali, ce li siamo fritti negli involtini primavera. Manca un progetto da una parte e dell'altra. Dissociazione informatizzata a perdita d'occhio. Ho sentito dire spesso in televisione che il centrodestra , che ha governato negli ultimi venti anni l'Italia , ci ha rubato i sogni e la prospettiva. Non so se è vero, forse è così, ma è vero anche che noi non abbiamo più la capacità di sognare e di progettare, indipendentemente da questo. E' una capacità che ci siamo venduti in cambio di una minestra riscaldata e insipida, che ora vorrebbero anche toglierci. 

Ma cosa pretendiamo da noi stessi se le ciabatte hanno preso il posto delle scarpe da tennis, e la vestaglia dell'eskimo? Lanciamo popocorn contro lo schermo superpiatto come fossero piccole molotv bianche, e ci trastulliamo con il derby, le Superbike e la Formula Uno. Quando possiamo, almeno quello è ancora divertente. La confusione è totale. Qualcuno non riesce più a capire dove finisce il proprio interesse e dove comincia quello di chi ti vende pentole, o gioielli, o numeri del lotto. Siamo con-fusi, in-certi, pre-occupati. saldati insieme in un unico blocco omogeneo funzionale al meccanismo che sta stritolando tutto, dove le prospettiva personale è solo un'illusione. Solo il telecomando è ci salverà.

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