Mario Monti "sfonda" Scelta Civica.

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Mario Monti scelta civica - Kaos66

Scelta Civica ha fatto una scelta. Mario Monti si dimette, sbatte la porta, tutti si voltano per vedere che è successo. E' lui che ha deciso di andarsene. Alberto Bombassei, il vice del vicevice, che più vice non si può, tutto contento, prende le redini in mano e questo cavallo imbizzarrito dell'arco parlamentare, che conta in numeri come una prugna durante il colera, viene docilmente condotto verso nuovi ma foschi orizzonti. Monti ce lo ricordiamo tutti? E' quello grigio. Il primo uomo in bianco e nero. 

E' quello che ha preso in mano un'Italia agonizzante, e l'ha portata ad essere il paese agonizzante che è adesso, invece. Sia chiaro, non è colpa sua, ci mancherebbe. Monti Mario a scuola andava benino e ha sempre avuto una bella pagella. Ha avuto piuttosto la funzione del becchino che viene a ritirare una salma non ancora del tutta morta. L'Italia non s'è desta e lui in fin dei conti ha fatto quel poco che era nelle sue facoltà di non fare. Lui e wonderwoman Elsa Fornero, la donna con la lacrima più veloce del West, hanno fatto da parafulmini e mentre i fulmini cadevano stavano lì, stoici sotto la pioggia ad alzare al cielo lo spillone metallico, come e meglio di Benjamin Franklin. La povera Elsa non capiva nemmeno quello che le stava accadendo intorno. 

La caricavano sull'auto blu e la scaricavano ad un'assemblea di operaie incazzate come api, lei si ricordava "operai, rivoluzione industriale, boom economico, madri di famiglia, pagina centodiciassette, capitolo ventiquattro" e dava lezioni di economia domestica e su come mantecare il risotto alle noci. E quelle se la volevano mangiare. Poi la scaricavano davanti a giovani studenti e aspiranti disoccupati e lei giù, a dire "non siate troppo chusey siate più flessibili", che detto da un ministro italiano che guadagna ventimila euro al mese quando va male, suona leggerissimamente di presa per la bassa nuca. Però era molto fine e raffinata la Elsa Fornero, aaahhh quanto era raffinata. Piangeva le sue lacrime insipide e tagliava, piangeva e tagliava, sembrava una sarta il giorno delle nozze. E Mario Monti a consolarla. 

Ora Mario Monti se ne va da sè stesso, questo è quanto, ed entra nel guinness dei primati come "il primo politico italiano a FONDARE  e poi a SFONDARE un proprio partito". 

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